Club fight- chi perde deve pagare

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Serata in un club fight: violenza e colpi di scena.
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Ci frequentiamo da qualche mese, ci siamo conosciuti attraverso amici, e sebbene ci sia attrazione, tu vieni da una storia finita male, e io sono spesso via.

Inoltre, le dinamiche del gruppo ci fermano un po' da esporci, poiché sentiamo che il solo provarci potrebbe cambiare gli equilibri del gruppo. Così io sono frenato dal perdere la compagnia, qualora prendessi picche da te, e tu, per non rischiare attrito con il tuo amico che mi ha invitato nel gruppo, perché vuole portarmi a letto, a tua volta cerchi di essere freddo e distaccato con me.

Tuttavia, capitano spesso circostanze che ci vedono insieme.

Un weekend di fine estate, in procinto di ripartire, decido di giocarmi tutto, e provarci.

La voglia e l'astinenza mi avevano fatto arrivare al punto che avevo un solo desiderio in testa: dominarti e scoparti per ore alla mia mercé.

Tant'è che era diventato quasi impossibile mantenere una maschera quando uscivamo in gruppo, e soprattutto quando restavo solo con te.

Così un pomeriggio, sentendo un mio vecchio contatto della palestra, inizio a pianificare un piano per averti.

Decido di invitarti ad una serata in un "locale" in periferia a bologna, nella zona industriale, dove una volta al mese, street fighters e lottatori più o meno bravi si incontrano per incontri su un ring.

Il tutto è "arbitrato" da uno degli organizzatori (il mio contatto, che fa giudice e raccoglitore di scommesse), un certo Francesco, un gorilla di un metro e ottanta e 105kg, tutto tatuato, con un passato nelle forze speciali italiane.

Le regole sono semplici, chi decide di partecipare si iscrive in una lista lasciando alcuni dati (peso, esperienza di lotta e # di partecipazioni).

I match sono generalmente di 3 round, e tutto è concesso ai fini della vittoria. Poiché "l'arbitro" non si immischia se non in caso di eccessiva violenza. Per ottenere la vittoria e non rischiare "patte" o sconfitte di poco, che potrebbero portare a scontri tra gli scommettitori, i giocatori sono portati a usare ogni tipo di pratica per conferirsi la vittoria netta.

Perciò stupri e abusi sessuali di ogni tipo diventano il soggetto centrale degli ultimi rounds. Fomentando gli spettatori che spesso (sopratutto quelli che perdono) salgono sul ring per rifarsi dei soldi persi, con i combattenti perdenti.

La sera stessa dell'evento, a pochi giorni dalla mia partenza ti scrivo per proporti di vederci prima che parta e per l'evento a cui andare.

Entrambi abbiamo sentito i rumors al riguardo ma nessuno dei due è mai andato, perché è generalmente difficile essere ammessi all'interno e sopratutto perché è d'obbligo o scommettere o lottare.

Sei un po' titubante all'idea, ma il mio insistere ti convince, e in meno di un'ora abbiamo lasciato il centro e siamo alla volta della location.

Giunti sul posto, dopo una mezz'ora spesa a girare tra capannoni e containers, troviamo l'entrata del posto.

All'entrata c'è "Franz" il mio contatto, che alla mia vista mi strizza l'occhio e da una pacca sulla spalla, e mentre mi saluta non distoglie gli occhi da te.

"Il tuo amico combatte stasera ,eh?"

Te geli, stai per rispondere.

E dico "eh se magari, no siamo entrambi per scommettere Franz, magari anche fottere qualche coglione arrogante"

Franz se la ride,

"Beh, sei venuto nel posto giusto"

E indica con lo sguardo un tipo pompatissimo che in un angolo del fabbricato si stava allenando con quello che pareva essere il suo coach.

Alto, carnagione scura e palestrato, anche lui pieno di tatuaggi, tra cui un'acquila fascista che gli si intravedeva sulla schiena, e una serie di numeri romani sul braccio.

"Quello è un gran figlio di puttana, sono tre mesi che vince e fa una barca di soldi, mettendomi più volte nei casini..

Il mese scorso ha spaccato la mandibola a uno, e mandanto in ospedale altri due con ginocchio e spalla dislocati. Mi mette a rischio l'attività, del resto non posso cacciarlo fuori" si gira e fa cenno a una massa di uomini, per lo più camionisti che già sulle tribune occupavano un terzo degli spalti.

"Porta gente che paga"

Saluto Franz con un occhiolino e ci incamminiamo verso le tribune..

Le sfide iniziano e subito capiamo che ci sarà da divertirci. Due cinture nere di judo/karate si sfidano e si scontrano per due round con una grinta e forza all'altezza di una finale olimpica. Arrivati al terzo round, il livello e la tensione salgono. Il più piccolo dei due, un siciliano di 40 anni, capelli brizzolati e occhi azzurri, carnagione scura, bell'uomo, chiaramente di fascino e maschile, ed estremamente fisicato, gronda di sudore e si vede che è affaticato. L'altro, più alto, sulla trentina, snello, castano, molto peloso e con una faccia davvero dura, con un misto dell'est, e una cicatrice sul collo, sembra in una forma migliore.

Il brizzolato schiva una presa e assesta una calcio alla caviglia dell'altro, che geme sentendo il piede cedergli, ritrovandosi a terra.

Il brizzolato si gira e incita la folla, si sfila il nodo della fascia nera, scoprendo un petto scolpito e imperlato di sudore.

Mentre da le spalle alla folla, l'altro con una smorfia si è rialzato, mantenendo il peso sulla gamba sana, torna in posizione dietro di lui. Come il brizzolato si gira pronto per sferrargli l'ultimo colpo, l'altro con un calcio a giro gli prende in pieno il volto.

Il brizzolato crolla all'indietro, il sangue gli schizza dal naso e dalla bocca.

Passano alcuni istanti, prova a rialzarsi ma l'altro è già su di lui, lo afferra per i capelli e gli tira due calci ai fianchi.

Poi lasciandolo da un metro lo fa cadere al suolo e gli schiaccia la faccia al pavimento, mentre lo allinea con i piedi che puntano verso la tribuna, e afferrandogli i bordi della tuta, li strattona, abbassandoglieli e mostrando il sedere nudo, direttamente a tutta la tribuna, tra un tripudio di urla e uomini che si segano.

Ti volti a guardarmi per un attimo, shockato ed eccitato, per poi riscattare a guardare la scena, non vuoi perdere un secondo. Il tipo dell'est si abbassa i pantaloni, mentre il brizzolato rantola e striscia sul pavimento.

Lo afferra di nuovo per i capelli, e lo solleva, portandolo davanti al suo cazzo.

Inizia a tirargli dei ceffoni, e a schiaffeggiargli contemporaneamente il cazzo sulla faccia. Noi non possiamo vederlo in faccia ma deve star provando a resistere.

Infine in qualche modo gli sfonda dentro e inizia a scopargli la bocca; e mentre gli tiene la testa salda con una mano, con l'altra incita e invita la folla ad unirsi.

Franz fa da filtro e controllando i biglietti delle scommesse cambia soldi, riscuote e paga.

Si forma un imbuto di 4-5 persone filtrato solo da Franz. Chi passa esaltato o scazzato raggiunge i due sul ring. In poco due sono già nudi e uno sta già sistemandosi dietro al brizzolato ancora sospeso con la faccia a metà e il cazzo in bocca dell'altro; che in poco inizia a segarsi e presto gli sborra in faccia e in bocca, lasciando il campo ad un quarto che prontamente gli infila subito il suo cazzo in bocca.

Franz fa cenno al gruppetto, lo show deve continuare e devono spostarsi. Inizialmente presi a sfondare il quarantenne nemmeno ci fanno caso, poi capendo, lo afferrano e lo trascinano fuori dal ring su una serie di materassi in un angolo del capannone. Continuano a sfondarlo mentre chiaramente questo è al limite. Il sangue gli cola dal naso e si mischia alla saliva e alla sborra che gli colano dalla bocca, in un mix che si mischia nel suo corpo.

Ti giri e mi guardi "merda", "cazzo", "mi sono bagnato, ho il cazzo durissimo". Ti guardo sogghignando, beh "è appena iniziato"

Franz sta salendo le gradinate e uno a uno prende le scommesse. Arrivato a noi mi fa "ohi Luca, c'è lo stronzo di prima, scommettono tutti su di lui. È dato 10 a 1".

"10? Però, chi lo sfida?"

"È una sorpresa, lo sfidante è in sala ma ancora non si è palesato" e se la ride.

Mi guardo in giro, e non vedo nessuno grosso anche solo la metà del nazista.

Poi mi fermo, e sorrido, capendo la strategia.

"Punto 80€ sullo sfidante"

"Il minimo eh, studentello. Te invece quanto punti? Anche tu 80€?"

Tu ti giri e guardandolo, mentre io gli passo i soldi, fai "No io nulla"

Franz ti guarda, poi guarda me, "Le regole sono valide per tutti, entri, ti godi lo spettacolo e scommetti. Niente scommessa niente show.

Su chi scommetti?"

"No guarda, non ho soldi con me" e voltandoti mi fai "Non è scritto da nessuna parte, 80€ non li pago, nemmeno li ho."

"Basta cazzate" sbotta Franz e ti afferra per la maglietta, "Ti faccio 50€ euro, di minimo, ma non meno"

"Guarda non ho soldi con me" prendi il portafoglio e fai vedere 15€ in banconote da 5.

"Guarda me ne vado, non è un problema"

"Te ne vai?" Franz urla e in diversi si girano.

"RAGAZZI, ABBIAMO UNO A SCROCCO QUI"

La folla esplode, tu mi guardi spaventato, "Prestami i soldi, cazzo"

Mi giro e ti mostro il portafogli, "Non ne ho"

Franz mi guarda, poi ti riguarda e ti trascina fuori dalla tribuna mentre fai di tutto per liberarti.

Ti trascina giù mentre la folla esulta.

Ti guarda "Via i pantaloni e le scarpe"

"Col cazzo"

"Forse non hai capito, lo vedi quello" indica nell'angolo dove il brizzolato è semicoscente mentre ancora in 4 o 5 lo stanno montando pesantemente; mentre ha la faccia premuta contro il materasso lurido e impregnato di sborra e sangue e il culo piegato a mezz'aria, mentre a turno viene scopato da uno dei quattro.

"E ora dai un occhio alla folla, un solo mio gesto e ti ritroveresti sommerso da decine di loro. Pagherebbero in molti parecchi centoni per poterti avere non stop"

Ti scorre un brivido freddo lungo la schiena. Ti sfili le scarpe. Ti slacci i pantaloni e te li abbassi, sfilandoli a loro volta.

"Vedo che hai capito"

Il fascista-armadio, sale sul ring, la folla perde la testa. Lui, canotta nera con scritto Fascio e pantaloncino da basket, incita i camionisti e la peggior feccia, toccandosi il pacco e mostrando i muscoli.

Tu sei ai bordi del ring e stai già immaginando la fine. 'Questo mi distrugge' pensi e ti giri verso Franz, "non posso combattere contro questo, mi ammazza"

Intanto sei rimasto in mutande e canotta, Franz si avvicina e ti mette una mano nelle mutande raggiungendo il buco.

Lascia andare un grugnito eccitato e sfilandosi ti tira un ceffone sulla natica.

Poi ti spinge sul ring verso il nazista.

"Vai, con lui, combatterete insieme. E poi alla folla "ASCOLTATE BENE, SARÀ UNA SFIDA A 4, 2vs 2, IL PICCOLETTO COMBATTE INSIEME A LUI, ORA." Poi a te. "Prova a scendere dal ring prima della fine e ti ritroverai una dozzina di cazzi a sfondarti prima che te ne renda conto"

Come finisce ti spinge e getta verso l'armadio che intanto si stava scaldando in un angolo con il suo allenatore.

Questo si ferma e viene verso di te "Tu resti dietro. Non fai niente, non dici niente, e quando metterò sotto il frocio di turno, a te non spetta un cazzo.

Anzi, magari poi se ho ancora voglia fotto anche il tuo buc.."

In quell'istante la folla impreca e volano offese e bestemmie.

Come ti giri, sull'altro lato del ring Franz si era tolto la maglietta e la canottiera, mostrando il suo fisico, sebbene non minimamente scolpito e con diversi chili di pancia, non era difficile immaginarsi che in passato fosse stato una macchina da guerra nelle forze speciali.

La sua barba incolta era di diverse settimane, sotto il torso nudo, un paio di bermuda militari, e così come il fascista, pure lui era scalzo.

Il suo corpo abbastanza peloso era coperto di tatuaggi: teschi, fiori e scritte si intrecciavano sul braccio destro, mentre il sinistro, quasi l'unica parte del corpo abbastanza "pulita", aveva il tatuaggio del suo squadrone: un'ancora intrecciata nel filo spinato.

La folla urla insulti, tra chi, conoscendo Franz gridava "pezzo di merda, rivogliamo in nostri soldi!" ai più che invece, sicuri della forza del fascista, urlavano presi dalla foga e dall'eccitazione "Distruggi quel bastardo! Faccelo fottere!".

Io nel mentre mi ero sfilato scarpe, jeans e mutande, e infilato un paio di pantaloncini, tenendo sempre la maglietta bianca aderente che avevo sotto la felpa.

Salgo sul ring alla destra di Franz, il quale mi fa l'occhiolino, e mi ripete, "Come d'accordo".

Il fascista mi guarda, fermandosi, e si mette una mano nel pacco, stringendosi il cazzo. Il suo allenatore da dietro "Non può combattere con te, è chiaramente più gr.." il fascista lo fa tacere, "Mi piace invece, va bene così, vorrà dire che stasera farò doppio e avrò da divertirmi, e magari poi ti prendi la rivincita su quel figlio di puttana", Franz e l'allenatore avevano fatto a botte per una scommessa finita male una sera, e l'allenatore, un certo Carlo, ex carabiniere era finito pestato da Franz, dopo avergli spaccato una portiera dell'auto e il parabrezza.

Carlo è un ex pugile ed allenatore di molti carabinieri olimpionici.

Pelato, con baffi e pizzetto, camicia e giacca di pelle, sembrava l'unico, come noi, a non c'entrare nulla con il luogo.

È serio, ma annuisce al fascista, ed accorgendosi che Franz lo stava fissando, toglie lo sguardo e torna a dare dritte al fascista.

Passano pochi secondi e Franz fa, "10 secondi e si inizia", tu resti immobile a bordo del ring, mentre il fascista si avvicina al centro, dove ci siamo già io e Franz.

Sullo sfondo il brizzolato è chiavato ancora da tre, che gli girano intorno.

Sembra essersi ripreso un minimo e si intravede nel suo sguardo un senso di sconfitta e sconforto, ma come fai per guardarlo, uno dei tre gli si parla davanti e gli inizia a picchiettare la cappella sulla guancia, mentre è scosso dai colpi che gli sfondano il culo.

Solleva lo sguardo, vede il tipo che si sega piano davanti alla sua faccia, e piano si alza a pecora, aprendo la bocca, e lasciandosi infilare pure la bocca.

Il match comincia e torni a fissarti sul ring.

Io e Franz ci allarghiamo e cerchiamo di accerchiare il fascista, mentre lui, intento a controllare le mosse di Franz si concentra a non dargli le spalle.

Passano pochi istanti e si avventa su Franz, i due si scambiano una serie di pugni che reciprocamente schivano o deviano, cercando attentamente di non uscire dal ring, poiché significherebbe perdere.

In più la folla di uomini, si era accalcata ai bordi del ring non avendo Franz a tenerli fermi.

Una trentina di uomini erano accalcati, quasi tutti con i pantaloni calati, che urlavano e si dimenavano, aspettando di potersi sfogare.

Il fascista era decisamente più veloce, ma in quanto a forza, Franz gli teneva testa.

Io, allenato negli ultimi mesi in palestra da Franz, avevo imparato diverse tecniche e proprio durante i duri allenamenti, eravamo finiti per progettare il piano.

In quel momento lo scontro si era intensificato e i due, abbassando le difese, erano arrivati a colpirsi con cartoni al petto e ai fianchi. Dopo quasi un'ora, stanchi, entrambi erano passati da una lotta in stile box a qualcosa più simile alla lotta greco-romana.

Al che, avendo aspettato ad entrare per non inasprire gli animi dei camionisti, tanto da farli urlare al match "truccato" o "falso" e rischiare di scatenare una rissa, aspetto che i due, sfiniti prendano le distanze per "riposare i muscoli", così che possa prendere il posto di Franz.

Più di un'ora e mezza era passata, e chiaramente entrambi stavano dando segni di cedimento. Specialmente Franz.

Così, con il cuore che batte all'impazzata, mi accingo a centrarmi, facendo cenno a Franz.

Tu da dietro stai fissando la scena senza battere ciglio, solo la cappella dura che esce dalle mutande e il profilo del resto del cazzo duro, ti tradiscono.

Il fascista mi punta e tornando in una posizione da box, prova a colpirmi più volte. Sebbene molto più forte e allenato di me, la fatica acquisita lo aveva rallentato, rendendolo non solo più lento in velocità ma anche nei riflessi.

Riesco a schivare smarcando con la mano i suoi pugni, fino a trovarmene uno che per forza di cose non riesco a deviare del tutto. Il pugno mi colpisce di striscio al sopracciglio, facendomi un taglio di alcuni centimetri, che subito inizia a farmi colare un rigo di sangue.

L'attacco mi fa salire un misto di orgoglio e rabbia, che mi danno una forza in più per riprendermi e chinarmi per evitare il colpo successivo e, facendo presa con le punte dei piedi, spingermi in avanti con tutta la forza che potevo raccogliere; schiantandomi contro il suo petto sudato, e spostandolo di alcuni piedi.

Il mio peso però, in deficit di una ventina di kg non era stato in grado di farlo cadere.

Nello stesso momento però, Franz, era riuscito con la complicità di non essere più controllato a vista, di posizionarsi alle spalle del fascista.

Questo non accorgendosi della sua presenza aveva iniziato a tirarmi pugno ai fianchi, cercando di farmi cadere.

Nello stesso istante che Carlo grida "ATTENTO, DIETRO!" , Franz gli arriva da dietro, e lo afferra con un braccio attorno al collo, stringendolo in una morsa che lo solleva di qualche centimetro da terra, esponendogli l'addome.

In quel momento, il dolore lancinante alle costole, il bruciore della ferita ed il sangue nell'occhio erano spariti: come in un limbo senza odori, sapori o sensazioni, mi rialzo in posizione eretta e inizio ad affondare con tutta la mia forza pugni nell'addome del fascista, mirando al fegato.

Nei secondi successivi, Franz subendo il contraccolpo del fascista retrocede, arrivando a un metro dal bordo del ring, e allentando la presa.

Il fascista, preso dagli spasmi, intensificando gli sforzi riesce a liberarsi, e facendolo, assesta un destro a Franz che lo colpisce nell'occhio e che lo fa cadere in ginocchio. Passano pochi istanti dove il fascista prende grandi boccate e sta appoggiato con le mani sulle ginocchia piegato in avanti.

Non perdo tempo e alzando il piede e appoggiandolo sulla sua spalla, con tutta la forza che ho, spingo con il mio peso in avanti.

Il tutto succede in una frazione di secondo, la mia spinta lo fa indietreggiare, il fascista prova ad alzare la testa, ma il poco sangue al cervello lo confonde e perdendo l'equilibrio, con altri due passi all'indietro, cade di sedere, fuori dal ring, ma con i talloni ancora dentro.

Franz si sta rialzando, con un occhio tumefatto, mentre io pure riappoggio il piede a terra e mi alzo in piedi. Tu sei nell'angolo, incredulo, guardi e ti chiedi cosa ne sarà dei prossimi minuti.

Scende il silenzio sulla folla, gli sguardi vanno da Franz al fascista e ritorno, mentre sullo sfondo si sentono i "no, no, no" di Carlo, aspettando che venga detto il verdetto.

Due camionisti di taglia media sono i primi ad avvicinarsi al fascista, uno col cazzo già fuori, e l'altro con un ghigno sulla faccia.

Questo, ripresosi e incazzato nero, si alza e prima tirando un pugno in pancia al primo, e poi afferrando il cazzo del secondo fino a strattonarlo in avanti per poi tirargli una gomitata dietro la nuca, rallenta tutti gli altri che lo stavano già circondando.

"FROCI DI MERDA, QUESTO INCONTRO NON È FINITO"

E poi rivolgendosi a Franz "Battiti con me, figlio di troia, BASTA CAZZATE, solo tu ed io!"

Franz mi guarda, sudato e con una mano che si tiene la spalla, e poi torna a guardare il fascista. "GUARDATI, SEI FUORI DAL RING, L'INCONTRO È FINITO, HAI PERSO." e poi rivolgendosi alla folla "QUESTO STRONZO HA DEBITI DI CENTINAIA DI EURO NON SOLO CON ME MA CON MOLTI DI VOI ORA, E COSÌ IL SUO ALLENATORE.. È VOSTRO!"

Filone 1:

Così dicendo, la marea di uomini che lo circondavano, prendendo coraggio e forti delle loro voglie sessuali e del loro numero, si scagliano in massa sul fascista.

Questo subisce la massa e in poco tempo è schiacciato al suolo, mentre inveisce e si dimena, e alcuni camionisti gli sfilano i pantaloncini e le mutande.

In pochi secondi, si ritrova a pecora circondato da una dozzina di uomini nudi o seminudi che lo tengono fermo, mentre un tredicesimo dietro, dopo avergli sputato sul buco, e inveito sul quanto sodo e rosa fosse, inizia a entrargli dentro.

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