Ilse 04

- Siiiiii, cazzoooooo come godooooooo, si mio schiavo bastardo! Adesso fammi godere, fammi godereeeeeee

Iniziò ad urlare dimenandosi e roteando la testa senza controllo.

- godoooooooooooooooooooooooooooooo! Merdaaaaaa, vengooooooooooooooo.

L'ultimo colpo di lingua le aveva fatto oltrepassare il limite e la sua schiena venne scossa da fremiti intensi e violenti. Venne a lungo e le contrazioni sembravano non finire mai.

- Oooooooooooooooh, godoooooooooooo, aaaaaaaaah, ancora, ancora, non ti fermare, ancoraaaaaaaaaaaaa

Rispondendo a questa invocazione Marco divaricò le natiche della donna più che poteva ed accelerò i colpi di lingua. Leccò ogni centimetro del culo con foga ottenendo in risposta nuove urla di godimento

- vengooooo, vengo di nuovoooooo, ooooooooohhhhhhhhhhhh, nooooooooooooo

il corpo di Ilse si contrasse nuovamente a lungo ed una raffica di orgasmi scosse il suo corpo muscoloso senza controllo. Scivolò sul letto con le gambe penzoloni, inerti e sfinite. Se Marco avesse avuto il cazzo duro come la notte precedente avrebbe potuto facilmente spaccarle il culo sino a farla capitolare, sino a farle implorare pietà. Purtroppo invece il suo cazzo pendeva ancora inerme fra le sue gambe e, nonostante l'estrema eroticità dell'azione, non ne voleva proprio sapere di riprendersi. Sfruttando comunque il momento di incapacità a reagire della donna, la girò velocemente su se stessa e le sollevò le gambe ed il corpo sino a schiacciarla contro il letto con tutto il suo peso. Sostenuta solo dalle spalle Ilse non poteva reagire, se pur ne avesse avuto al forza. Marco le divaricò le gambe e si tuffò sulla sua figa leccandola velocemente. Con foga cercava di penetrarla con violenza e la sua lingua, lunga ed appuntita, colpiva ogni più intima profondità di quella figa favolosa. Gli umori colavano in grande quantità e lui beveva avidamente ogni goccia di quel nettare divino e profumato. Oltre ogni limite Ilse iniziò a godere con nuovi orgasmi, questa volta vaginali. Marco alternava i suoi colpi e le penetrazioni della lingua sia nella figa, sia nello sfintere anale strappandole un orgasmo dopo l'altro, senza soluzione di continuità. Le urla di Ilse raggiunsero vette altissime ed il suo corpo scattava in continuazione in avanti piegando il collo e la testa di Marco all'indietro.

- gooodooooo, goo...........ddd........oooooo. Aaaarggggghhhhhhh! Uuuuuuuunnnghhhhhh, Iiiaaaaaahhhhhh!

Un ultimo scatto ancora più violento liberò il suo corpo facendo cadere all'indietro l'uomo. In preda al delirio Ilse lo seguì velocemente, lo spinse sul pavimento e si mise a cavalcioni sulla sua bocca.

- lecca, lecca, bastardo! Dove vai, fammi godere, voglio godereeee!

Lo afferrò per i capelli e spinse il suo bacino contro la bocca del'uomo che rimaneva con la testa intrappolata fra le cosce muscolose della donna. Riprese a leccare con foga la figa che lo soffocava e di nuovo il corpo di Ilse fremette a lungo. Le contrazioni erano però adesso meno violente e più distanziate. Si stava rilassando, pur godendo in continuazione. I suoi umori colavano abbondantemente nella bocca di Marco e lungo le cosce.

- Ancora, ancora, dai, forza, non ne ho mai abbastanza

Lo incitava come un'ossessa ma Marco era ormai esausto. La lingua e le mascelle erano distrutte dal troppo leccare e stentava a trovare un filo d'aria, così intrappolato. Al culmine di un nuovo orgasmo Ilse gridò ancora mentre Marco non riusciva più a respirare e lentamente entrava in stato di semi incoscienza. Prima di svenire sentì il fiotto di urina che lo investiva in bocca, traboccando dai lati.

- se devi morire, allora bevi la mia piscia, stronzo!

Dopo alcuni istanti Ilse si rilassò. Constatò lo svenimento dell'uomo sotto di lei e si sentì finalmente soddisfatta.